Bara bianca, palloncini
e colombe: l’ultimo
saluto a Raffaele
Due candide colombe hanno salutato l’uscita dalla chiesa della bara con la salma del piccolo Raffaele Tangari, scomparso all’età di soli 11 anni domenica 12 maggio in un incidente sull’autostrada A14.
Le hanno lanciate in cielo due colleghi di Paolo, il padre del bambino, con le lacrime agli occhi mentre i parenti più stretti non interrompevano di accarezzare il legno bianco completamente ricoperto di scritte, dediche commoventi e firme applicate col pennarello nero, sia da parte dei compagni di scuola di Raffaele, che degli amici più intimi. “Un bacione, mamma, papà, Lorena”, si leggeva sul fronte della piccola bara, portata a spalla dalla casa dei Tangari, in quartiere San Zavedro, fino alla chiesa parrocchiale.
Sobria e contenuta l’omelia di don Mario Binotto, parroco di San Giovanni in Croce, affiancato da don Alfredo Valsecchi, parroco di Casteldidone, che già aveva celebrato la messa di suffragio con tutte le scuole mercoledì scorso. Al parroco è piaciuto l’idea delle firme sulla bara: “Avete fatto un bel gesto, come se Raffaele fosse un documento. Con la vostra firma voi avete detto, Raffaele noi siamo con te per l’eternità”. Don Mario poi ha proseguito, evidenziando che per accettare queste dolorose scelte del destino occorre avere una grande fede, aggiungendo che per Raffaele non ci sarà più morte, nè sofferenza, nè affanno, nè dolore, perché la parola di Dio abiterà per sempre con lui. Nell’amore della folla per Raffaele, don Mario ha rivisto l’amore di Maria per Gesù Cristo sulla croce. Al termine della liturgia qualche bambino ha voluto ricordare l’amico: “Ora farai gli scherzi agli angeli, come facevi a noi. Seguici da lassù, perché ci manchi”.
La bara bianca era stata portata a spalla dai parenti a turno, tra cui lo zio che era volante al momento del tragico scontro nella galleria della A 14 nei pressi di Ascoli. Il lungo corteo era composto dagli insegnanti della scuola elementare di San Giovanni e dai numerosissimi bambini della scuola, ognuno con un fiore in mano. Al termine del rito la bara, prima di salire sul carro funebre della ditta Roffia di Casalmaggiore diretta al cimitero, è stata salutata da un lungo applauso e, come si diceva, dalle due colombe liberate in aria. Sono stati liberati anche decine di palloncini bianchi, simbolo del candore. Assenti i due genitori e la sorellina di Raffaele, ancora ricoverati in tre ospedali differenti ad Ancona, ad Ascoli Piceno e a Fermo. La speranza e le preghiere ora sono rivolte all’auspicio che possano riprendersi presto anche se l’ìmpatto contro la realtà del figlio che non c’è più sarà durissimo da affrontare.
Rosario Pisani
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