Piena a Casalmaggiore
A fare paura è l’effetto
tappo per l’attracco
Se il livello del fiume Po (5,04 metri sopra lo zero idrometrico alle ore 4,50 di lunedì mattina è il picco registrato dalle rilevazioni dell’Aipo) non preoccupa, non lascia invece del tutto tranquilli la situazione dell’attracco fronte argine che si trova sul fiume.
Molti cittadini che in mattinata si trovavano a passeggiare lungo l’argine maestro (e che hanno ovviamente osservato con curiosità il passaggio della piena) hanno infatti evidenziato i potenziali problemi legati a una struttura che, pur molto solida, è sempre più oberata, col passare delle ore, dagli accumuli di detriti e di legno portati a gran velocità e dunque a grande potenza dalla corrente del Grande Fiume.
Una situazione che porta alla memoria un episodio di due anni fa circa, quando dall’attracco, sempre per lo stesso motivo, si staccò addirittura uno dei due arganelli, che contribuiscono a tenere ancorata la piattaforma alla terraferma. Per ora questo problema non si è verificato, ma va detto che una nuova piena dovrebbe arrivare martedì e, se non dovessero essere rimossi almeno i fusti di legna più voluminosi, l’effetto tappo potrebbe creare una spinta notevole. Forse non tale da staccare l’attracco, ma sufficiente per stimolare qualche soluzione precauzionale.
In particolare il problema più gravoso sta nel fatto che i tronchi d’albero si stanno accumulando sotto l’attracco, creando una sorta di piccola diga, che non consente all’acqua di passare: così facendo tutta la potenza sprigionata dal corso del fiume va a creare ulteriore pressione, perché l’acqua stessa non è chiaramente libera di scorrere. Con il passaggio della piena, tuttavia, la ditta specializzata nella rimozione dei detriti non può intervenire. Per questo con ogni probabilità la soluzione potrebbe essere adottata nella giornata di domani, una sorta di “pausa” tra la piena che sta passando e la prossima in arrivo tra 36-48 ore dal Piemonte.
Giovanni Gardani
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