Listone, prime proposte
in vista della prossima
campagna elettorale
Nella foto, Carlo Sante Gardani
Prima, l’esame di coscienza. Poi, le amministrative 2014. Così si è articolato l’incontro, interlocutorio, del Listone di venerdì sera, presso la cascina Assandri di Vicomoscano. Una trentina i presenti, non solo listoniani.
“Prima di lanciare programmi – spiega Carlo Sante Gardani – ci siamo guardati in faccia e ci siamo chiesti se, in questi quattro anni, avessimo lavorato bene. Abbiamo raccolto le note dolenti, le richieste sia a livello sociale che su altri fronti”.
Poi, una prima analisi sul panorama politico casalese: “Pdl con Ferroni, Lega con Bongiovanni, lista Silla con eventuali alleanze, novità del Movimento 5 Stelle e di una lista di estrema destra che potrebbe essere creata per la prossima campagna elettorale”. Questa la fotografia odierna, nella quale non manca il Listone: “Noi siamo per proporre e condividere un patto per Casalmaggiore e per il casalasco, che sconfini nell’intero territorio Oglio Po”.
Fare fronte comune a livello comprensoriale su temi legati al superamento della crisi: questo l’obiettivo del Listone. “Poi, la diatriba politica non verrà meno. Ma adesso è importante che i comuni ragionino in maniera sinergica per affrontare questo difficile momento”.
Il Listone si è quindi interrogato sulle prossime amministrative: “Squadra, programma, condivisioni interne ed esterne alla lista. Tutti argomenti di cui abbiamo parlato e che tratteremo nei prossimi incontri. Appuntamenti non limitati ai confini casalesi”.
Qualche anticipazione: “Proporremo la figura dell’assessore alle Frazioni e al Circondario. Secondo noi, ogni assessore dovrà essere sindaco – spiega Gardani -. La squadra dovrà essere composta da persone specializzate in una materia ben precisa. Ogni politico dovrà usare meno il supporto tecnico, sul quale troppo spesso gravano responsabilità di tipo amministrativo. Non vogliamo fare polemica, ma laddove il supporto tecnico non è ottimale, iniziano i guai”. “Il politico deve fare il politico, il tecnico deve fare il tecnico, e così tutti i dipendenti comunali. L’indirizzo delle scelte amministrative dev’essere politico, al pari delle responsabilità. Ognuno deve saper riconoscere i propri limiti”.
Simone Arrighi
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