Cronaca

San Giovanni, le scuole
pregano per Raffaele
Lunedì il funerale

La chiesa di San Giovanni in Croce era gremita: ad affollarla i ragazzi delle scuole elementari e medie del comune casalasco, pronte a pregare, assieme al parroco di Casteldidone don Alfredo Valsecchi, che ha celebrato la messa, per il povero Raffaele Tangari, tragicamente scomparso a soli 11 anni in un incidente stradale nella notte tra domenica e lunedì.

Ma il pensiero è corso anche a Lorena, sorella di Raffaele, che continua a essere in gravissime condizioni presso la Rianimazione dell’ospedale “Torrette” di Ancona, e per Rosalia, madre del bimbo, che sembra invece migliorare piano piano presso la Rianimazione dell’ospedale di San Benedetto del Tronto, tanto che i medici potrebbero provare nelle prossime ore a destarla dal coma.

“Ci stringiamo tutti insieme” ha detto don Alfredo accogliendo i ragazzini, tra i quali anche i compagni di classe di Raffaele in V elementare e le compagne di Lorena in II media “per lenire il dolore e consolarci a vicenda e per trovare consolazione in Dio”. Le letture, scelte appositamente del parroco, parlavano di “speranza piena nell’immortalità” e del fatto che “le anime dei giusti sono nelle mani del Signore”. “Per noi questa è una sciagura, una rovina, ma i giusti sono in pace” è stato letto nella prima lettura.

“Vi dico con sincerità che anche io faccio fatica” così è iniziata l’omelia di don Alfredo “. Ma vi propongo tre riflessioni: la prima dice che le vie del Signore non sono le nostre e i suoi progetti non sono i nostri. Per questo non c’è parola umana che possa consolare tutti noi, ora. La vita è di Dio e questo va sempre tenuto presente, non soltanto nei momenti tragici come questo, ma anche nella quotidianità. L’uomo è l’operaio che coltiva, ma il seme lo getta Dio, che decide quando riprenderselo. In secondo luogo, promettete a voi stessi che non dimenticherete mai Raffaele: il ricordo potrà attenuarsi nel tempo, ma lui sarà sempre nei nostri pensieri, in un angolo della nostra testa. Per ricordarlo bene e cristianamente, dobbiamo volerci bene, non isolarci ma confrontarci. Io sono convinto che Raffaele, per toglierci il dolore, suggerirebbe questa strada e direbbe: voletevi bene, amatevi, aiutatevi, rispettate la vita, non sciupatela, impegnatevi a scuola e fate il vostro dovere. In una parola, siate fratelli giorno dopo giorno. Il dolore diventa ideale concreto nell’impegno a volersi bene. Il terzo invito che vi faccio è quello alla preghiera: anche io ho chiesto al Signore perché ci ha strappato Raffaele, anche io non ho capito. Ma lo stesso Signore che ci concede questa prova, è Colui che poi ci dà la forza per superarla, proprio con fede e preghiera. Preghiamo per Raffaele, per mamma e sorella, perché tornino in salute e perché la mamma sappia sopportare lo strazio della perdita del suo bambino. Se li ricorderemo tutti i giorni nelle nostre preghiere, faremo qualcosa di buono per loro”.

Dopo l’omelia, al momento delle offerte, quattro compagni di Raffaele hanno letto le intenzioni di preghiera, ricordando il papà di Raffaele, Paolo, la sorella Lorena, la mamma Rosalia, lo stesso 11enne e anche se stessi, chiedendo a Dio di aiutarli a superare questa prova. Al termine della messa don Alfredo ha voluto incontrare i ragazzi di V elementare, compagni di Raffaele, e poi sul sagrato i genitori degli stessi: per tutti ha avuto parole di conforto e nel mentre s’è aggiornato circa le condizioni delle due donne ancora ricoverate tra Ancona e San Benedetto del Tronto.

La salma di Raffaele rientrerà sabato nella casa di via Broffoni, attorno alle ore 16: lunedì, invece, alle ore 15.30 saranno celebrati i funerali nella chiesa di San Giovanni Battista, la stessa dove si è tenuta la messa per le scuole di mercoledì.

Giovanni Gardani

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