Spacciava cocaina
Arrestato marocchino
residente a Piadena
Quaranta euro a dose. Era il prezzo della cocaina che tre marocchini vendevano nella Bassa bresciana e nelle vicine province di Mantova e di Cremona, nel casalasco in particolare.
Tra i tre vi era anche A. B., 30 anni, che viveva a Piadena da qualche tempo, e proprio nella sua abitazione del casalasco è stato catturato. Il marocchino di Piadena aveva fatto rete con S. K., 36 anni e H. M., 39 anni, entrambi suoi connazionali residenti a Fiesse. “I fiessesi” hanno raccontato i carabinieri della stazione di Gambara, che avevano iniziato un’indagine nel settembre scorso “ci hanno fatto arrivare molti ringraziamenti: non ne potevano più dello spaccio che arrivava a coinvolgere anche giovani del luogo”.
Cocaina di ottima qualità, si dice, che la clientela, per la maggior parte di giovanissima età, acquistava nei locali pubblici oppure vicino ai distributori di benzina, in particolare a Cadimarco, frazione di Fiesse, a pochi chilometri dal casalasco, da Piadena, appunto. Un distributore di strada tra Brescia, Mantova e Cremona, dove lo scambio poteva avvenire in tranquillità con ragazzi di Asola, Piadena e Casalromano interessati alla compra-vendita.
Scambi che avvenivano spesso e volentieri di notte, quando “nessuno ti vede”, come dicevano i tre marocchini: bastava uno squillo, qualche frase scambiata in codice (un must) e l’incontro in pochi secondi veniva combinato. Sino a quando l’indagine dei carabinieri di Gambara non ha fermato questo traffico illegale e pericoloso: la banda dei “quaranta euro a dose” adesso è stata sgominata grazie ai tabulati. Perché il traffico era invisibile, ma non inascoltato: e grazie agli intrecci telefonici di cellulari, i militari sono risaliti ai tre componenti. Grazie anche, peraltro, ad alcuni clienti che, beccati con la dose in tasca, avevano rivelato lo sviluppo della trama illegale, con segreti e metodi, aprendo un’autostrada all’intervento dei carabinieri di Gambara, che hanno chiuso l’inchiesta a colpo sicuro.
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