Casteldidone saluta
Alida, “la maestra
elegante e originale”
Non poteva, la piccola chiesa parrocchiale di Casteldidone, contenere l’immenso amore per la maestra Alida Saradini, morta a 61 anni e oggi salutata per l’ultima volta da familiari, colleghe, amici e soprattutto da almeno tre generazioni di studenti che hanno avuto la fortuna di averla in classe.
La messa, officiata da monsignor Achille Bonazzi con l’ausilio di don Alberto Franzini, don Mario Martinengo e don Alfredo Valsecchi, è stata seguita in rispettoso silenzio da persone sedute e anche in piedi, sia dentro la chiesa, dove non passava uno spillo, sia sul sagrato, dove alcuni fedeli sono rimasti anche se non erano presenti altoparlanti. Da segnalare la presenza, commossa, della classe III B, l’ultima classe di Alida, che fino a fine marzo aveva seguito le lezioni della maestra e di molti ex studenti, da pochi anni usciti dalle elementari. Presente anche il sindaco di Casalmaggiore Claudio Silla, dato che Alida, prima di tornare a vivere a Casteldidone nella casa natia dopo la morte del marito Franco, aveva vissuto proprio nel comune maggiorino.
“E’ con commozione e incredulità” ha spiegato don Bonazzi nell’omelia “che abbiamo accolto la notizia della morte di Alida. Da subito esprimiamo vicinanza ai figli Gianluca e Giancarlo con Sara e il piccolo Francesco, al fratello Lorenzo con Mara, alla nipote Anita con Federico, ai ragazzi della III B, a tutte le colleghe. Non possiamo ragionare razionalmente dinnanzi a queste vicende, non abbiamo risposte con il nostro cervello. Il tentativo, ma è un tentativo, di trovare una soluzione può essere impostato su un doppio binario, non per forza parallelo. Da un lato il riconoscimento delle doti umane: Alida era caratterizzata dal grande amore per la famiglia, per il suo Franco, seppellito nella nuda terra, con una foto senza nome nè data, quasi a volerselo tenere tutto per sè. E poi i figli, grazie ai quali emergeva tutta la sua serenità, e il fratello Lorenzo. Dopo avere perso Franco, Alida aveva ricreato una famiglia a Casteldidone, nella casa che continuamente apriva ad amici e colleghi. Una casa immersa nel verde, che testimoniava un’altra forma di amore, in questo caso per la terra, simbolo di una scelta di vita molto concreta. E poi l’amore per i bambini e per l’insegnamento, sempre al centro dell’attenzione, con la scuola che era divenuta la sua seconda casa. L’altro binario che possiamo seguire è quello dell’intelligenza cristiana del dolore: seguendo l’esempio del Signore che muore in croce, possiamo trovare un senso allo strazio e al distacco. Nei confini dell’animo umano rimane la morte, ma il Signore indica un’altra via. Il Signore dà gloria a chi sa perdere la propria vita per amore, come ha fatto Alida”.
Don Bonazzi ha poi chiuso l’omelia, ricordando la frase scritta dietro l’immaginetta della maestra distribuita ai presenti: “Solo nel silenzio, qualche volta, mi sembra di sentire la tua voce e una mano dolcemente accarezza il mio capo”.
Poi, durante l’offertorio, i bambini della III B hanno letto commenti toccanti in ricordo della maestra, evidenziando tra l’altro la sua severità e quanto fosse esigente, ma per il bene dei bambini. Anche Bruna Braga, direttrice scolastica della elementare Marconi, ha voluto ricordare Alida: “Eri un libro aperto, con sentimenti che tu rivelavi sempre con naturalezza. Ti presentavi sempre con la tua storia. Hai dato il massimo con intelligenza, lungimiranza, originalità e a Casteldidone hai reinventato la tua famiglia senza il tuo Franco: ricordo l’albero di fico sotto il quale stava tuo padre, le erbe aromatiche che piacevano a tua madre, le battute di zia Rosa. Raccontavi tutto e a scuola eri un esempio: mai un ritardo, sempre la prima ad arrivare. E come ti arrabbiavi se qualche genitore sostava sul marciapiede intralciando il passaggio dei bambini. Secondo te erano sempre gli adulti a dover dare l’esempio. Ti ponevi continuamente dubbi sul tuo metodo di insegnamento e cercavi sempre di migliorarlo: eri umile nella ricerca, ma determinata una volta che avevi effettuato la tua scelta. L’educazione veniva prima delle singole materie di studio e per questo sapevi di avere nei genitori i più fedeli alleati alla tua mission, gli stessi genitori che di te avevano stima e fiducia. Un’estate portasti con te in Puglia i compiti dei bambini, per fare vedere ad alcune maestre del luogo quanto fossero bravi i tuoi studenti. Dio ha valutato che tu fossi già pronta per l’incontro con Lui, proprio tu che sostenevi che ogni cosa, anche la più umile, andava fatta bene. Sono sicura che ti presenterai come Dio comanda al Suo cospetto: la tua purezza di cuore è il più bel vestito che da sempre hai portato”.
Anche una rappresentante dei genitori ha ricordato Alida sostenendo che i bambini erano il suo patrimonio più bello e rivelando che, la sera precedente al decesso, la classe avrebbe voluto spedire un sms alla maestra. “Lo manderemo domani, per non disturbare, ci siamo detti, ma quel domani non è mai arrivato. In quel messaggio c’era scritto: “Sempre nel cuore e nel pensiero, un’affettuosa buonanotte”.
Infine alcuni studenti già grandicelli, dunque ex studenti di Alida, si sono presentati con una rosa rossa in mano e una maglietta con la scritta “orgogliosamente tuoi alunni” più vari pensieri sempre scritti sulla t-shirt. Questo il testo completo della lettera che gli studenti hanno letto davanti ai fedeli: “Ciao Alida, o come ti chiamavamo noi MAESTRA ALIDA! La notizia della tua scomparsa ha sconvolto tutti noi e tutt’ora facciamo fatica a crederlo. Infiniti ricordi pervadono la nostra mente ma oggi ne vogliamo raccontare solo alcuni, per noi i più importanti. Al mattino inondavi l’aula col tuo profumo e rallegravi l’atmosfera con il tintinnio dei tuoi braccialetti. Ogni giorno ci sorprendevi con i tuoi look trendy e con le tue capigliature semplici ma con stile che ti sistemavi sempre in un modo tutto tuo. Eri una maestra originale, senza eguali, ricca di creatività e questo ce lo dimostravi ogni giorno e in ogni singolo momento. Ti ringraziamo per tutto quello che hai fatto per noi. Ci hai aiutato a crescere sostenendoci sempre nei momenti di difficoltà e ricordandoci di non smettere mai di sperare nel nostro futuro. In noi lascerai un segno indelebile, GRAZIE DI TUTTO!
I tuoi Grandi alunni: Francesca Aroldi, Andrea Paffetti, Matteo Alberti, Elisa Antonelli, Erica Favagrossa, Martina Mantovani, Sonia Storti, Giulia Lazzari, Giacomo Perdomini, Alex Rotariu, Thomas Ruberti, Deborah Addiah, Edward Osei Pocku, Giovanna Cerillo, Riccardo De Padova, Tommaso Cortellazzi, Giuseppe Vitrani, Andrea Visioli, Gabriele Izzo, Jessica Messina”.
Giovanni Gardani
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