Da Cardè a Venezia
passando per il Lido Po
Sei uomini in barca

Si chiama “Giurassic Bark Team”, ma è estremamente giovane. Dentro, se non proprio sulla carta d’identità, e con grande coraggio per un’impresa d’altri tempi. Sei “ragazzi” piemontesi (42 anni il più giovane, 71 il più anziano) tentano l’impresa di attraversare il Po in barca sullo stesso percorso completato da amici canoisti trent’anni prima.
Cardè il punto di partenza, ossia il primo tratto navigabile del Grande Fiume, a pochi chilometri da Torino. Poi via fino a Venezia: dal 4 al 16 maggio: tredici giorni di fatica, ma anche di divertimento. Oggi i sei amici si sono fermati agli Amici del Po di Casalmaggiore per poco più di un’ora di riposo. Il tempo per uno spuntino, insomma, e poi via verso Boretto, dove la comitiva trascorrerà la notte. Alex Zambon, Renato Audino, Mauro Cerruti, Flavio Chiarot, Maurizio Pallante e Lucio Addondi hanno potuto condividere esperienze, pensieri e qualche risata con la Canottieri del Lido e con il presidente della Federazione Italiana Canoa Turistica Arcangelo Pirovano, casalese doc.
Un’impresa che ha ottenuto il patrocinio del comune e della Provincia di Torino, oltre che di Legambiente. Infatti, in partenza, la volontà era quella di poter monitorare gli scarichi delle acque nel fiume, compito reso quasi impossibile a causa della piena primaverile. Quattro vogatori salgono sulla barca, due salgono sul furgone e seguono dalla sponda del fiume: la turnazione è ovviamente indispensabile per portare a termine un viaggio del genere.
“Il vero peccato” racconta uno dei canoisti “è che il nostro fiume non ha attrezzature di supporto all’altezza. In Italia purtroppo non conosciamo nè il turismo fluviale nè il cicloturismo. Tra l’altro il Po, dal punto di vista dell’inquinamento, ha riservato una piacevole sorpresa: è malato, certo, ma meno del previsto. Trent’anni fa alcuni amici aveva effettuato lo stesso percorso con una missione cartografica: riportare i cambiamenti dell’alveo del fiume”. “La gente, però” garantiscono i canoisti “è sempre la stessa: disponibile, allegra, buona. Ti mette di buon umore e ci spinge ad andare avanti”.
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