Cronaca

Primo maggio, prime
polemiche: troppo
rumore da “La Baia”

Nella foto un momento del concerto del 1° maggio

 

1° maggio, primo concerto, prime polemiche. La stagione primavera-estate, partita ufficialmente ieri al locale “La Baia” in zona Lido Po a Casalmaggiore, fa già discutere ancora prima di entrare nel vivo.

La situazione è nota, le lamentele annose: i residenti di via Italia, via Giordano Bruno, via del Lino, piazza Turati, etc. (di fatto la zona che va dalla chiesa di Santa Maria al vecchio ospedale), si sono costituiti nel comitato Santa Lucia, proprio per tutelarsi, anche tramite avvocati, dai rumori, a loro dire eccessivi, che arrivano dal locale. Una vicenda che ha spaccato l’opinione pubblica: c’è chi sostiene che a “La Baia” si esagera e che chi vive a poca distanza dal luogo merita più rispetto, e chi invece difende la gestione del locale, che consente a molti ragazzi casalaschi di divertirsi senza doversi allontanare troppo da casa. Risulta quanto mai difficile realizzare l’auspicio di tutti, ossia conciliare le due posizioni.

Gli stessi componenti del comitato Santa Lucia, a dire il vero, non si sono mai opposti all’idea di un luogo di ritrovo per i più giovani, ma vogliono che le regole, imposte dall’Arpa e dallo stesso comune, vengano rispettate, senza continuare ad assegnare deroghe. E’ del 1° maggio, appunto, l’ultima polemica. Uno dei residenti avrebbe strappato al sindaco una promessa: la prossima volta le rilevazioni saranno effettuate proprio dall’Arpa durante uno dei concerti in programma nella lunga stagione da maggio a settembre. Del resto, nella giornata di ieri, va detto che il locale ha rispettato i tempi concordati (il concerto si è concluso alle ore 22, come da regolamento): ad andare “fuori controllo”, a detta dei residenti, sono però stati i decibel. Ricordiamo che ieri sul palco si sono esibite diverse band emergenti del comune casalese e dei territori limitrofi.

Alcuni residenti, che hanno ottenuto un programma complessivo delle iniziative organizzate a “La Baia”, dove sono già elencate 13 delle 16 deroghe previste da regolamento, lamentano il fatto che queste deroghe sono già state indicate, senza che ancora siano state richieste: quasi a dire che i gestori del locale danno per scontato l’ok da parte dell’amministrazione.

Le polemiche, purtroppo, non dovrebbero fermarsi alla zona Lido Po. Anche il teatro di via Corsica, infatti, è stato in passato oggetto di critiche per lo stesso motivo: troppi concerti e decibel troppo alti. Peraltro sul teatro di via Corsica pende anche la spada di Damocle di una sentenza che ha dato torto al comune per l’eccessiva vicinanza della stessa struttura ad alcune abitazioni di via Pascoli. Il comune stesso ha fatto ricorso, come noto, e si andrà dunque al 2015. Decisione, anche questa, destinata a suscitare nuove proteste. E non solo per il rumore…

Giovanni Gardani

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