“Chi governa scherza
col fuoco: a bruciarsi
sono però i cittadini”

Le parole di Giuseppe Rossi, presidente Anpi Casalmaggiore, le letture della studentessa Carlotta Sarzi, il richiamo alla classe politica che ci governa del sindaco Claudio Silla: momenti di riflessione, ricordo e critica hanno chiuso le celebrazioni per il 25 aprile a Casalmaggiore.
Il raduno presso la Casa del Mutilato in via Bixio, con autorità e cittadini. La Santa Messa in San Francesco. Il corteo per le vie cittadine. Il passo lento ritmato dalla banda musicale Estudiantina. Il silenzio. La commemorazione alla lapide dei caduti. Il rompete le righe.
Tutto come da tradizione, compresi i discorsi. Quello di Giuseppe Rossi a ripercorrere le tappe fondamentali della Resistenza, “dell’inverno fra il 1944-’45, il più crudele”: un intervento volto soprattutto a ribadire il significato profondo della Liberazione, del sacrificio di quelle persone, come i casalaschi Giovanni Favagrossa, Carlo Martelli, Gino Avigni e Aldo Formis, cadute per “liberare l’Italia dalle catene nemiche”, ha letto la studentessa Carlotta Sarzi. “In un triste scenario” per i giovani, bisogna “abbattere un presente in decadenza” per affacciarsi su un “futuro con meno incertezze”: ha proseguito Carlotta.
I passi di una lettera di Giovanni Favagrossa datata 24 aprile 1945, notte prime della Liberazione. Le strofe di una poesia di Aurelio Magni, commosso partigiano che non ha fatto mancare la propria presenza in piazza Garibaldi.
Poi, l’attualità più stringente: le parole del sindaco di Casalmaggiore Claudio Silla, tuoni in una mattinata assolata.
“La Resistenza ha offerto esempi di sacrificio per ideali come la libertà, la repubblica, la democrazia, valori come la Costituzione, la sovranità popolare, i diritti e i doveri che spettano ai cittadini di un unico paese”. “Ma oggi, questo sacrificio e questi privilegi, ce li meritiamo?”. “Di fronte ad un paese che arranca, che spettacolo offre l’attuale classe politica?”. E poi, rifacendosi agli ultimi teatrini che hanno visto coinvolto, in primis, proprio il Pd di cui Silla fa parte, il sindaco ha alzato i toni dell’intervento: “Mi chiedo che senso abbia scherzare col fuoco? A Roma se lo possono permettere perché tanto poi a bruciarsi sono i cittadini”. Quindi, la chiosa: “Oggi però è un giorno per ricordare un grande passato. Un passato che deve servire a lanciare un messaggio a chi ci governa, perché si svegli. Il paese ha bisogno di un governo che guardi avanti, che crei nuove prospettive”.
Simone Arrighi
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