Cronaca

Gussola, niente quiete
dopo la tempesta:
è polemica allagamenti

Nella foto, volontari della Protezione Civile al lavoro sabato scorso

A Gussola non c’è quiete dopo la tempesta. Gli allagamenti di sabato che hanno fatto finire sott’acqua garage, cantine, scantinati e lavanderie delle abitazioni di alcuni quartieri (via Fiume e traverse soprattutto) continuano a far discutere ed arrabbiare alcuni cittadini gussolesi ormai esasperati da una situazione che si protrae da anni, se non decenni.

Situazione che rischia di finire in tribunale, perché c’è chi minaccia di adire alle vie legali nei confronti dell’amministrazione comunale rea, secondo gli accusatori, di non aver fatto il proprio dovere in materia di pulizia e manutenzione della rete fognaria. Nello specifico, dei tombini, incapaci sabato scorso di risucchiare a dovere l’acqua piovana.

Chi denuncia impugna un verbale dei Vigili del Fuoco che individua proprio nei problemi fognari la causa degli allagamenti. Chi denuncia sono gli stessi che, sabato scorso, si sono visti inondare garage, cantine, scantinati, lavanderie costruite sotto il livello della strada da circa centodieci centimetri d’acqua fangosa.

E qui sta l’altro nodo della questione: in quella zona, per l’amministrazione comunale, non si doveva ricavare locali sotto il livello della strada, proprio per il rischio allagamenti. “La proposta ai residenti è stata fatta un paio di anni fa: chiudere i locali sotterranei e realizzarne di nuovi vicino alle abitazioni, ad un livello consono”: spiega il sindaco di Gussola, Marino Chiesa.

Proposta urbanistica (forzata ma comunque autorizzata dal comune) che non ha però trovato d’accordo i cittadini coinvolti: “Dovremmo chiudere garage di 60 metri quadrati per realizzare nuove costruzioni più piccole a nostre spese. Il tutto per ovviare al malfunzionamento della rete fognaria che è di competenza del comune. Vi pare corretto?”. Questo il pensiero di chi, col sindaco Chiesa e l’attuale amministrazione gussolese, ha già avuto modo di discutere, animatamente, anche sabato, mentre i propri garage finivano sott’acqua.

“Ridurre il discorso alla rete fognaria è limitativo”: ribatte il sindaco Chiesa. “Capisco il disagio, ma bisogna riconoscere che l’intensità della pioggia di sabato è stata eccezionale e permettetemi almeno un ringraziamento pubblico al gruppo locale di Protezione Civile e ai Vigili del Fuoco di Cremona per la loro disponibilità ed il loro impegno a far rientrare l’emergenza. Di fronte a questi inconvenienti mi sento disarmato e dispiaciuto. Io sono disponibile a parlare nuovamente con i residenti di via Fiume e della zone limitrofe. Un’eventuale denuncia non risolverebbe il problema. Al prossimo acquazzone, avremmo ancora gli stessi allagamenti”.

“La soluzione non può essere chiudere i locali sotterranei e costruire fabbricati altrove, quando l’origine del problema è nella manutenzione delle rete fognaria”: è il pensiero dei residenti. “L’amministrazione non può negare l’evidenza. Se non ha i soldi per affrontare il problema, chieda finanziamenti alla Regione. Va bene quattro dita d’acqua, ma un metro! E non si tratta di sola acqua piovana, perché nei nostri garage è rimasta la melma delle fognature. Siamo esasperati ormai. Abbiamo verbali, documenti, foto a sostegno delle nostre ragioni: non ci resta che adire alle vie legali”.

Simone Arrighi

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