Cronaca

Viadana, minaccia
suicidio: tragedia
della disperazione

Nella foto, il sindaco Penazzi e l’assessore Tipaldi

Un 44enne napoletano, muratore disoccupato, residente a Viadana, ieri pomeriggio si è recato dai Carabinieri del nucleo viadanese per denunciare l’Enel che aveva minacciato di staccargli la corrente (cosa puntualmente accaduta) in caso di mancato pagamento della bolletta di 2093 euro scaduta da tempo.

L’uomo, padre di tre figli, due dei quali disabili, sentendosi respinta la richiesta, ha minacciato di suicidarsi.

Nella vicenda è quindi intervenuto il comune di Viadana: l’assessore Carmine Tipaldi ha ammesso che, nel viadanese, di famiglie in queste condizioni ce ne sono almeno 170. “Non possiamo fare i miracoli”: il messaggio dell’amministrazione. Il 44enne disoccupato era già stato aiutato dal comune, ma ora per lui e la sua famiglia le condizioni si sono fatte oltremodo disperate.

“Noi abbiamo già dato una mano al muratore in passato e ci siamo attivati anche con la società che gli ha tagliato i fili della corrente. Purtroppo c’è solo un numero verde e non riesci a parlare con qualche responsabile”: spiega Tipaldi nel suo ufficio davanti a cui ogni giorno c’è la fila di gente che chiede aiuto .

“Abbiamo una lista di 170 famiglie in condizioni disperate. Non possiamo pagare ad ognuno le utenze perchè il bilancio non ce lo consente. Debbo comunque riconoscere che l’amministrazione ha tagliato su tante cose ma non sul mio assessorato”.

Tipaldi poi racconta che il napoletano aveva una bolletta dell’Enel di 2093 euro che non riusciva a pagare e lunedì gli è stata tolta la corrente. All’Enel è stata chiesta pure una rateizzazione del debito che viene concesso solo se la bolletta non è ancora scaduta. Con moglie e tre figli di cui due minorenni entrambi disabili non ha retto allo sconforto e ieri è andato in caserma dicendo che la voleva far finita. Così i carabinieri ci hanno chiesto di intervenire ma ripeto abbiamo già dato un aiuto economico a lui come a molti altri”.

Tra poco sulla povera famiglia del muratore, che oltretutto vanta un credito di circa 30 mila euro da quando costruiva case, peserà anche il problema del mutuo dell’abitazione in cui vivono col rischio dell’intervento della banca: “E davvero non sapremo più dove metterli”, conclude Tipaldi, promotore di un progetto ormai pronto da attivare che verrà incontro a chi chiede sostegno impiegandolo in lavori socialmente utili.

Rosario Pisani

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