Cronaca

Caso verme nella mensa
Per i Nas è tutto ok
e Silla attacca i “grillini”

Allarme verme rientrato, parola di Nas. Ma sono altre le questioni emerse dall’incontro di questo pomeriggio tra il sindaco di Casalmaggiore Claudio Silla, in rappresentanza del comune assieme all’assessore alla Cultura Ettore Gialdi e all’assessore ai Servizi Sociali Pierluigi Pasotto, l’Asl nella persona della dietista Francesca Mondini, alcuni insegnanti della scuola elementare di Casalmaggiore e i genitori facenti parte della commissione mensa.

Il sindaco ha subito attaccato, sostenendo che non è ammissibile che a sapere questi fatti gravi (ricordiamo che di recente è stato trovato un verme in un piatto di insalata servito a un bambino alla mensa scolastico gestita dal comune) siano prima i giornali della stessa direttrice scolastica, che in effetti, su nostra sollecitazione, ammise di non essere a conoscenza del fatto.

Dopo di che il primo cittadino che chiarito che, in mattinata, i Nas avevano effettuato un attento controllo, non rilevando nulla di anomalo. “Non è così semplice” ha spiegato Silla “che un controllo si esaurisca in poche ore. A volte servono verifiche, certificati e quant’altro. Il fatto che tutto fosse in regola e che la verifica sia stata così tempestiva, dimostra che qui si fanno le cose per bene”.

Non è mancata una polemica politica, nemmeno troppo velata, versa la componente grillina. “Il Movimento 5 Stelle, che mi risulta voglia candidarsi alle prossime amministrative, ha sfruttato la buona fede di questa commissione mensa per fare campagna elettorale. A questo gioco, però, non ci sto. Anche perché mi risulta che qualche “grillino” abbia figli iscritti a questa scuola. Bene, lo invito ad aprire gli occhi o a studiarsi un po’ di regole: tra i documenti che richiedono c’è anche la delibera della gara per l’assegnazione della gestione mensa. Ovviamente non esiste alcuna gara, essendo questa mensa gestita direttamente dal comune”.

Silla ha chiarito che la commissione mensa, d’ora in avanti, dovrà essere istituzionalizzata e regolata da norme stipulate in comune. Inoltre dovrà esserci maggiore collaborazione con l’Asl. Non sono mancate le proteste di genitori e insegnanti. “Qualcuno ha detto” è stato evidenziato “che il verme nell’insalata può capitare. Sulla mia tavola non è mai successo. E poi il verme, a quanto ci risulta, era nella pizza e, qualche giorno prima, era stato trovato anche nella pasta. Gli stessi insegnanti hanno confermato che c’era questo ospite sgradito di 5 centimetri nella pasta”.

“La verità” ha spiegato un’altra insegnante “è che la varietà è diminuita rispetto a qualche anno fa. Molti formaggi sono stati buttati via, perché i bambini non ne potevano più, dunque c’è alla base anche un problema legato allo spreco”, anche se il sindaco ha controbattuto col fatto che, in passato, erano due le cucine a disposizione e dunque anche la varietà del menù proposto era favorita da questo fatto.

L’Asl ha sposato le richieste della commissione, suggerendo però di tenere un atteggiamento costruttivo e non polemico. “E’ giusto variare il menù, perché spesso per un bambino, oltre al gusto, è importante anche il modo in cui la portata viene presentata. Il momento del pasto spesso” ha spiegato la dottoressa Mondini “viene percepito con negatività anche perché in famiglia non sempre viene valorizzato. Inoltre, accade che qualche adulto, aprendo una pentola, faccia smorfie strane e questo indispone da subito i bambini che devono consumare il pasto”.

E’ stato affrontato anche il problema della differenza tra i pasti self service delle scuole medie e quelli scelti a priori per i bambini delle elementari: “I bambini” ha evidenziato qualcuno “parlano tra loro e magari hanno fratellini più grandi che alle medie dicono di mangiare meglio. Ci rendiamo conto che 900 coperti nelle giornate di mercoledì e venerdì non sono facili da preparare, ma occorre variare di più la proposta culinaria”.

Pasotto ha evidenziato l’importanza della ricerca di un equilibrio tra gusto e dieta bilanciata, perché quasi mai ciò che piace fa bene alla nostra alimentazione. Dopo varie proposte, tutte legate alla varietà del menù (il problema del verme non è insomma più stato affrontato), le parti hanno deciso di incontrarsi nuovamente, stavolta alla presenza anche dei cuochi della mensa, per presentare istanze concrete e cercare soluzioni praticabili.

La più percorribile resta la proposta, avanzata dalla dottoressa Ronda, responsabile del servizio, di nuovi piatti sperimentali tra maggio e giugno, con la fine dell’anno scolastico, per rilevare l’indice di gradimento dei ragazzi. A quel punto, con il prossimo anno scolastico, anche la commissione mensa potrebbe ottenere risposte alle proprie richieste.

Giovanni Gardani

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