La figlia di Santa
Beretta ha
parlato a Sabbioneta
Particolarmente avvincente l’ultimo incontro del venerdi quaresimale organizzato da don Samuele Riva nella chiesa di Sabbioneta.
Avvincente ed estasiante perchè non capita tutti i giorni di poter ascoltare la testimonianza diretta di una donna figlia di una santa: Gianna Emanuela Beretta Molla ha raccontato con grande enfasi e senza interruzione per più di un’ora la storia della sua famiglia e sopratutto la beatitudine della mamma, che volle metterla al mondo nonostante i medici l’avessero avvertita che ciò comportava il sacrificio della sua vita.
Medico lei stessa, si era “immolata” per l’amore della famiglia e soprattutto per l’adorazione di Cristo, dopo aver curato tanti ammalati e sostenuto la missione di un fratello frate cappuccino in Brasile. Tutta l’esistenza, anche se breve – morì a quarant’anni per un tumore all’utero che non volle curare per non rischiare di creare danni al feto – costituì un raro esempio di rara umanità ed immensa probità al punto che Papa Giovanni Paolo ll la proclamò santa nel 1984 dopo tutti i processi stabiliti dalla burocrazia ecclesiastica.
La figlia, anche lei ribattezzata Gianna come la mamma, ne ha rievocato la storia davanti ad un pubblico seduto ai banchi della chiesa sabbionetana. E ne ha parlato non solo con la voce ma sopratutto con l’espressione estasiata del volto e con i gesti delle mani incantando i presenti per tanto straordinario sentimento, trasporto e amore famigliare.
Ros pis
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