Il comune di Casteggio
non paga. Ditta Benvenuti
rischia di chiudere
Tre milioni e mezzo di euro spesi per il piano integrato di recupero di via Montebello nel comune di Casteggio (Pavia), ai quali siaggiungono cifre meno cospicue ma comunque importanti: 400mila euro di oneri di urbanizzazione e, ogni anno, 420mila per il leasing con le banche.
La beffa per Davide Benvenuti, architetto titolare dell’azienda edile Bf-Ef di Casalmaggiore, è però arrivata con il cambio dell’amministrazione comunale della cittadina pavese. “La giunta Callegari” dichiara Benvenuti “si rifiuta di pagare i 180mila euro all’anno dell’affitto previsti dalla convenzione. Ora la mia ditta, anche per questa mancanza, rischia seriamente di fallire”.
Trenta i dipendenti della Bf-Ef che rischiano il posto per un ritardo di questo genere: una questione finita al Tar che però, come noto, ha tempi abbastanza lunghi. Tempi che Benvenuti rischia di non avere per la sua ditta: “Devo fare i conti con le banche e non so fino a quando potrò tirare avanti”, ha dichiarato l’imprenditore a un giornale pavese.
Con l’amministrazione Manfra di Casteggio, la ditta casalese aveva concordato il recupero della vasta area, con l’edificazione di un centro commerciale, di una palestra, di locali per la scuola d’arte e la ristrutturazione della zona vicino al cimitero. Un progetto che avrebbe dovuto portare nelle casse della Bf-Ef circa 360mila euro di canone, metà dal centro commerciale, il resto dal comune per quanto concerne la scuola d’arte e la palestra. Il problema è emerso quando l’idea della scuola d’arte è tramontata assieme alla volontà, inizialmente presa in considerazione, di trasferire in via Montebello, nel plesso sopra citato, le scuole elementari. A quel punto la nuova giunta di Casteggio, guidata da Callegari, ha dato disdetta: e dei 360mila euro previsti, Benvenuti non ha ancora visto il becco di un quattrino.
Gli avvocati sono al lavoro, la giustizia farà il suo corso, ma intanto c’è una ditta, peraltro importante e nota, che a Casalmaggiore rischia di chiudere.
Giovanni Gardani
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