Politica

Viadana, sabato il consiglio
alla terza puntata
La volta buona?

Si terrà sabato mattina alle ore 8.30, il consiglio comunale della discordia a Viadana. Sarà il terzo tentativo, dopo il primo rinvio della maggior parte dei punti all’ordine del giorno il 27 febbraio scorso e dopo l’assenza (non casuale) di alcuni consiglieri che non ha permesso di raggiungere il numero legale venerdì 15 marzo.

Il sindaco Giorgio Penazzi è stato chiaro e ribadisce: “Finché non si presenteranno, io continuerò a convocare il consiglio comunale: è ora che questi signori si assumano la loro responsabilità. Il 27 febbraio, dopo le varie questioni sulla sfiducia, per un punto di regolamento abbiamo perso tre ore, poi non abbiamo più avuto modo di discutere di tutti gli altri 12 punti ancora in programma, rinviati a sabato prossimo”.

“Ci sono” continua Penazzi “punti molto importanti, che non posso attendere. Convenzioni da confermare, un piano di diritto allo studio che è rimasto in cantiere, regolamenti anche urbanistici di grande valore e interesse per molte aziende ancora ferme in attesa di una decisione del consiglio. E’ come se in famiglia non ci fosse più un capofamiglia che decide, facendo passare tutte la scadenze e mandando in malora il tutto. Chi paga, alla fine? Chi fa parte del consiglio deve stare alle regole del gioco: se non le conoscono, devono studiarsele. Noi di certo non le abbiamo inventate”.

Tra i punti all’ordine del giorno anche due mozioni presentate da consiglieri di minoranza. Cesare Barzoni riproporrà l’unificazione tra i comuni di Viadana, Pomponesco e Dosolo. Penazzi apre alla proposta del consigliere: “L’idea è buona e sono pronto anche a sostenerla. Tuttavia dubito che possa andare in porto. Quando abbiamo proposto, alla fine del 2012, di unificare ulteriori funzioni, in convenzione tra i vari comuni dell’Oglio Po, oltre a quelle già previste dall’accordo esistente grazie al consorzio sorto nel 2004, il sindaco di Dosolo Vincenzo Madeo ha sospettato che Viadana volesse egemonizzare il territorio. Premetto che, alla lunga, la soluzione dell’accorpamento su piccola scala sarà pressoché inevitabile: noi avevamo già presentato mesi fa una bozza di convenzione, ma i comuni limitrofi hanno risposto picche. L’Unione di comuni, in sè, prevede diverse figure istituzionali e funziona come ente autonomo: se si fa, devono esserci cardini condivisi da tutti e soprattutto vanno ripartiti gli utili ma anche le perdite. Ripeto, l’idea di Barzoni non mi dispiace, ma non dipende solo da noi la sua accettazione”.

Il sindaco è invece contrario all’altra mozione di Simonetta Gialdi, che propone misure contro la crisi economica. “Il consigliere Gialdi chiede che vengano ridotti gli stipendi dei nostri due dirigenti (Sanfelici per l’area tecnica, Zanoni per quella amministrativa, che svolge anche funzioni legali), ma sono richieste assurde, da non condividere e profondamente sbagliate, che mirano a demolire l’organizzazione comunale. Questi due dirigenti sostengono l’organizzazione interna del nostro comune. Tagliare queste figure, o sottopagarle, significa mandare a rotoli il lavoro istituzionale dell’amministrazione”.

Giovanni Gardani

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