Sport casalese,
quei ricevimenti che
portano sfortuna
E’ solo un gioco cabalistico, una particolarità curiosa, anche per sdrammatizzare la delusione per la sconfitta della Pomì a Varese. Nessuno, insomma, se ne abbia a male; qualcuno, magari, prenda appunti per migliorare il cerimoniere e il protocollo.
Ultimamente, quando l’amministrazione comunale di Casalmaggiore sceglie di ricevere in anticipo un atleta di casa o una squadra del comune prima di un grande evento, poi va a finire quasi sempre male. Sportivamente, s’intende. Qualcuno porta sfortuna? Beh, diciamo più semplicemente che la prossima volta sarà forse meglio aspettare di avere portato a casa qualche risultato di prestigio, oppure accontentarsi di festeggiare un secondo posto comunque di rilievo nazionale. Ma a fatti avvenuti e a bocce ferme.
Il fatto si è verificato nel 2012 quando in municipio furono ricevuti Simone Raineri, in partenza per le Olimpiadi di Londra e Gabriele Cagna, atteso dalla finale mondiale: all’olimpionico azzurro andò tutto storto e mancò l’accesso alla finale; il più giovane canottiere delle Fiamme Gialle, che partiva dal miglior tempo in assoluto (nettamente, peraltro) in semifinale, si dovette accontentare della seconda piazza.
Peggio è andata a Fausto Desalu che, arrivato a Barcellona ai mondiali di atletica leggera juniores, senza i favori del pronostico, ha ottenuto sì il miglior tempo personale, ma è stato squalificato per avere invaso la corsia.
L’ultimo episodio tra sabato e ieri: la Pomì, ricevuta con tutti gli onori, ha fallito la partita più importante del breve periodo, incassando un sonoro 3-0 da Frosinone in finale di Coppa Italia A2.
Succede, per carità, e non è colpa certo della sfortuna né siamo qui a scrivere una nuova smorfia: ma, visto come sta andando, perché non aspettare a celebrare i nostri campioni a risultato acquisito, come accaduto, del resto, per le medaglie olimpiche di Gianluca Farina e Simone Raineri?
Giovanni Gardani
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