Cavallara, chiesa di
S. Stefano e Anna, domenica
festa di fine restauro
Sarà il vescovo di Cremona Dante Lafranconi a presiedere domenica 10 marzo (ore 10) nella chiesa parrocchiale di Ss. Stefano e Anna a Cavallara (frazione di Viadana) la solenne eucaristia che sarà occasione per festeggiare il termine dei lunghi lavori di restauro. Gli interventi, eseguiti dalla ditta F.lli Favagrossa e terminati lo scorso autunno, hanno interessato tutte le coperture, le facciate e le parti esterne, compreso il campanile. Un momento di gioia e di festa che segnerà la storia della piccola, ma vivace comunità mantovana. Prevista la partecipazione delle autorità civili e militari del territorio con il sindaco di Viadana Giorgio Penazzi. Accanto al Vescovo e all’arciprete don Stefano Zoppi, il vicario zonale mons. Floriano Danini e mons. Achille Bonazzi, responsabile diocesano per i Beni culturali ecclesiastici. La mattinata si concluderà con l’aperitivo in oratorio e il pranzo comunitario.
L’iter progettuale dei lavori è partito nel 2010. “Le coperture ormai fatiscenti” spiega don Stefano Zoppi “rischiavano di compromettere l’intera struttura”. Il progetto è stato curato dapprima da uno studio di Cremona, e poi da due parrocchiani dell’Unità pastorale: l’architetto Gianni Trombini e l’ingegner Paolo Saccani. Ottenuti l’approvazione della Sovrintendenza e il via libera dell’ufficio diocesano Beni culturali, il cantiere è stato affidato alla ditta Fratelli Favagrossa di Rivarolo Mantovano, con l’aiuto del laboratorio di restauro Studio Blu”.
“L’esito dei lavori” assicura l’arciprete “è assolutamente soddisfacente. Colgo l’occasione per ringraziare il competente affiancamento sempre garantito dal delegato diocesano mons. Bonazzi”.
L’intervento, da oltre 300mila euro, è consistito nel rifacimento di coperture, facciate e canali di gronda di chiesa e campanile, nonché nella completa ritinteggiatura. Il tetto presentava ormai numerose carenze, all’origine di pericolose infiltrazioni e di una invasione di piccioni nel sottotetto; era necessario inoltre mettere a punto uno strato impermeabile. Il restauro ha puntato sul recupero dei materiali originali e sull’utilizzo di tecniche rispettose della fattura storica dell’edificio sacro.
Il costo dell’intervento, ancorché sicuramente elevato per una parrocchia di soli trecento abitanti, è stato già coperto grazie ai fondi dell’8 per mille (110mila euro), a risorse parrocchiali e ai contributi di Fondazione Cariplo, altri enti pubblici e privati cittadini. Compatibilmente con le disponibilità di bilancio, nel giro di pochi anni l’opera sarà integrata dalla sistemazione della piazza-sagrato, che il Comune ha già inserito nel piano delle opere pubbliche.
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