Cronaca

Casalmaggiore, déjà vu:
stesso cantiere, altro
furto di rame

L’area, che poi è un cantiere edile a due passi dalla zona residenziale Fiammetta di Casalmaggiore, è la stessa che non più tardi di dieci giorni fa venne depredata di cavi di rame e gasolio.

Anche le modalità del furto sono le stesse: ladri che rompono il lucchetto della recinzione metallica, tolgono i pozzetti dal terreno, sfilano i cavi elettrici e rubano i fili di rame dandosi poi alla macchia senza che nessun abitante del quartiere si accorga di nulla.

Cambia solo l’ammontare del bottino, perché stavolta i malviventi, oltre al rame presente nelle linee elettriche che collegano la centralina Enel ai contatori delle abitazioni in costruzione, hanno razziato anche un centinaio di metri di cavi rimasti ancora non posizionati.

Il totale è di circa 320 metri di fili di rame, quantificati stamattina da Massimo De Padova, titolare insieme al fratello Emilio (in Africa con Amurt Italia per fare beneficenza) della ditta Edilmax, bersaglio nelle ultime due settimane dei due maxi furti.

“Almeno il gasolio stavolta ce l’hanno lasciato”: spiega De Padova. “Abbiamo sporto denuncia ai Carabinieri e stiamo per attrezzarci di un allarme e di una polizza assicurativa perché ormai i furti in cantiere sono diventati all’ordine del giorno. La dinamica è la stessa della volta precedente: stamattina un operaio della nostra ditta è venuto sul posto di lavoro alle otto ed ha trovato il lucchetto della recinzione spezzato, i pozzetti aperti e i cavi elettrici tagliati. Gli stessi fili di rame che avevamo appena ripristinato dopo il furto di settimana scorsa, sono stati razziati e con loro anche un centinaio di metri di cavi ancora nella rete. Il valore complessivo del materiale rubato è di circa 3500 euro”. Ad esso, andrà aggiunto il danno economico per tutte le giornate lavorative perse.

I titolari dell’impresa edile sono ormai quasi rassegnati: “Siamo costretti a convivere con i furti. Anche le assicurazioni ormai faticano a rilasciare polizze vista la frequenza dei colpi messi a segno”.

Simone Arrighi

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