Viadana, la querelle
non si ferma. Il Pd
critica ancora Penazzi
Un nuovo attacco del Pd di Viadana al sindaco del comune mantovano Giorgio Penazzi. Un attacco articolato in sei punti, che riprende da vicino le ultime uscite del primo cittadino e, di conseguenza, si riallaccia ad una querelle ormai iniziata da più di un mese. Ecco il comunicato del Pd di Viadana, firmato dai sei consiglieri comunali del gruppo Paolo Zanazzi, Gabriele Oselini, Elda Manfredi, Silvio Perteghella, Bruno Bartiolucci e Daniele Mozzi.
“Riteniamo fuori luogo ed errate le recenti esternazioni del Sindaco sulle vicende interne al Partito Democratico di Viadana. È paradossale che il sindaco conosca la data di una prossima Assemblea degli iscritti al PD quando i sottoscritti Consiglieri Comunali e componenti in carica del Direttivo non ne sono a conoscenza.
Il Sindaco auspica tale occasione per chiudere la crisi interna all’amministrazione citando le dimissioni della maggioranza dei componenti del Direttivo e del Segretario. Ricordiamo allo stesso che in realtà la maggioranza del Direttivo è composta da un numero superiore di componenti eletti regolarmente dal Congresso e attualmente in carica, che gli possa piacere o meno.
E’ molto grave che il Sindaco si permetta di scrivere sulla stampa che il Gruppo Consiliare Pd è ancora “largamente rappresentato” nel Direttivo del Partito. Forse Penazzi auspica che il Gruppo Consiliare venga escluso dal prossimo Direttivo? E se anche ciò avvenisse, ritiene il Sindaco che l’autonomia istituzionale dei Consiglieri Comunali del Pd possa essere annullata da Assemblee di Partito convocate solo ed unicamente per “azzerare” parte del Gruppo Dirigente “scomodo” e “non funzionale” a certe logiche di potere interno o di potere amministrativo?”
E ancora l’accusa sul presunto corto circuito interno al Pd. “Ricordiamo al Sindaco che non si è creato alcun corto circuito, nessuna strumentalizzazione e che non si è determinato nessun “vuoto di potere”. Il Gruppo Pd intende continuare ad esercitare il proprio ruolo di gruppo di maggioranza partecipando con le proprie idee e sostenendo le proprie ragioni nell’espletamento del proprio mandato amministrativo. Forse è questo che infastidisce il Sindaco? Forse è questo che infastidisce esponenti del Pd non presenti in Giunta o in Consiglio Comunale ma che vorrebbero mettere “sotto tutela” chi invece persegue il proprio impegno amministrativo in maniera trasparente, democratica, in maniera collegiale senza accettare forzature ed imposizioni esterne? Per mesi il Sindaco non ha mai ritenuto utile un confronto serio e positivo con il nostro Gruppo Consiliare, ha mortificato il Gruppo Pd su diverse problematiche, ed ora si rende protagonista di un intervento “strumentale” entrando nel merito di vicende interne ad un partito contraddicendo i suoi propositi e le sue dichiarazioni di qualche mese fa”.
In chiusura una richiesta diretta, che suona come un’apertura: “Chiediamo al sindaco” si legge nel comunicato “di non prestarsi a questo gioco di “delegittimazione” dei Consiglieri Comunali del Pd (ricordiamo il suo rifiuto di qualche settimana fa ad incontrarci) e lo invitiamo a riprendere seriamente un confronto con noi proprio in funzione di un rilancio dell’azione amministrativa sui problemi da lui citati e che intendiamo svolgere con serietà e convinzione come fatto fin d’ora nel rispetto del Programma di Mandato condiviso con gli elettori”.
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