Zanazzi a Penazzi:
“Molti lo vogliono a casa”
La querelle continua
Non si è fatta attendere la risposta del capogruppo Pd di Viadana Paolo Zanazzi al sindaco Giorgio Penazzi, che l’ha accusato di fare troppi personalismi e di vivere cercando sempre il protagonismo in prima persona. Il dibattito, più che mai acceso, continua, insomma a colpi di comunicati, che ormai pervengono alle redazioni nel numero di 3-4 al giorno, confermando la centralità della questione per la politica viadanese, straripata ben oltre le dichiarazioni di Ines Sartori sulle nozze gay e sui diritti civili e sfociata in una vera e propria crisi politica.
“Voglio ricordare al sindaco, che mi accusa di protagonismo in qualità di Capogruppo Pd” spiega Zanazzi “che se per protagonismo intende i nostri interventi e le posizioni del Gruppo Consiliare sulla vicenda riorganizzazione servizi comunali (Biblioteca e Delegazione S. Matteo), sui divieti di sepoltura nei cimiteri di Cizzolo e Cavallara, sulla Caserma Vigili del Fuoco, sulla nomina del cda della Fondazione Ponchiroli, sui lavori incompiuti nel Piazzale Libertà, ecc., ebbene sì, il Gruppo Pd si è reso “protagonista” di azioni mirate a rispondere alle esigenze dei cittadini, e alle possibilità economiche del Bilancio Comunale”.
“Se poi”continua Zanazzi “il “protagonismo” citato riguarda la difesa del Gruppo Consiliare Pd dell’operato dell’Assessore Sartori e del Presidente STU Perteghella, sappia il sindaco che anche il sottoscritto in questi giorni ha ricevuto diverse telefonate e parlato con diversi cittadini, i quali mi hanno espresso piena condivisione delle posizioni che il Gruppo Pd ha preso su questa vicenda. Anche al sottoscritto hanno telefonato diversi iscritti al Pd e diversi cittadini per chiedermi se non è il caso che questo sindaco vada “mandato a casa” per la sua arroganza, per la sua mancanza di volontà di confronto e rispetto nei confronti del Gruppo Pd. Inoltre in molti mi hanno chiesto se il ruolo di Sindaco di Viadana sia effettivamente quello svolto da Penazzi e non invece quello svolto da altri, esterni alla Giunta o al Consiglio Comunale. A tutti ho risposto che da parte nostra prevale la volontà di proseguire il mandato ricevuto dagli elettori viadanesi che hanno manifestato fiducia nel nostro programma e che il Gruppo Pd farà il possibile per mantenere fede a questo impegno esercitando il proprio ruolo e sostenendo le proprie idee in rappresentanza del Partito Democratico”.
L’attacco frontale si conclude così, con un riferimento all'”alfa” di tutta questa vicenda, o meglio alla goccia che ha fatto traboccare il vaso: “Non vi è quindi nessun personalismo e nessun protagonismo, diversamente dal “protagonismo” del Sindaco che recentemente ha avuto l’onore di assurgere alla cronaca locale e nazionale in seguito alle sua dichiarazioni sulla manifestazione organizzata a Mantova da Arci Gay. In relazione invece alla sua conoscenza approfondita delle dinamiche interne al Pd, voglio solo ricordare a Penazzi che quando cita il documento dei dimissionari del Coordinamento Pd, fra questi risultano Adriano Saccani e Carmine Tipaldi che in realtà non hanno mai fatto parte del Coordinamento, lo stesso dicasi per Sara Viscusi responsabile dei Giovani Democratici.
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