Politica

Bandini, tour elettorale
al via: “Ambrosoli
unica via per risollevarsi”

“Non voglio fare un comizio, preferisco intavolare una bella chiacchierata con voi”. Comincia con questo invito al pubblico, dalla sala dell’oratorio di Vicobellignano, la campagna elettorale di Paola Bandini, 56enne commerciante di Casalmaggiore in lista con il “Patto Civico” di Umberto Ambrosoli. Stasera la candidata casalese si presenterà a Rivarolo del Re, mentre domani sarà di scena in Auditorium Santa Croce a Casalmaggiore. “Voglio essere vicina alla gente, perché faccio parte della gente: per questo alla mia mail paola.bandini@conambrosolipresidente.it chiedo di inviare proposte e suggerimenti, che dovranno essere mirate soprattutto al nostro territorio”.

Paola Bandini, sostenuta dal Listone di Casalmaggiore, ha chiarito dove stia la convergenza tra la forza civica casalese e il candidato governatore Umberto Ambrosoli. “Il programma di Ambrosoli è molto simile, in senso territorialmente più ampio, a quello del Listone. Soprattutto, senza porsi contro la politica, noi vogliamo offrire l’apporto dei cittadini in politica. Chi meglio di noi conosce le nostre esigenze? Vogliamo provare a fare qualcosa di concreto senza bisogno di un tramite. A chi mi chiede perché mi sono messa in gioco in questi tempi bui per la politica, rispondo che è questione di responsabilità e partecipazione. Vogliamo essere protagonisti del nostro futuro, per noi e per i nostri figli”.

La disaffezione alla politica, ha ammesso Bandini, è fortissima. “Anche io non mi fido più di nessuno, ma di Ambrosoli sì, perché è uno puro e in fin dei conti non è ancora stato messo alla prova. Bugie e demagogia non servono più, serve la fiducia della gente e la gente deve riporre fiducia in un personaggio nuovo, che non si è ancora sporcato. Votando altrove sappiamo già dove si va a parare, votando Ambrosoli e una lista civica abbiamo un’alternativa. Come minimo avremo ancora il beneficio del dubbio”.

Paola Bandini ha poi elencato il programma, in cinque punti, concentrati soprattutto sul territorio casalasco. “Il lavoro al centro, con idee che riguardino investimenti nelle giuste direzioni, mirati. Evitare la stretta del credito, favorire poli di eccellenza e di formazione professionale, come il nostro Santa Chiara, rivedendo se serve qualche corso per rispondere alle esigenze del territorio. Ambrosoli mette apprendistato e tirocini al primo posto, regolati in base alle tipicità del territorio. Dobbiamo avere altresì il coraggio di chiedere ai lavoratori un’ora al mese in più, anche gratis, per evitare di arrivare alla cassa integrazione: l’hanno già fatto da altre parti e ha funzionato. E, ancora, risollevare commercio e aziende con la defiscalizzazione, favorendo il rilancio della nostra economia”.

Legata al commercio è anche una grande opera mai completata: la famosa tangenzialina. “Non è possibile che Casalmaggiore sia un paese tagliato a metà, occorre questa nuova arteria, che ormai molti comuni sopra i 10-15mila abitanti hanno. I politici che hanno rappresentato la nostra zona sin qui hanno evidentemente fallito: stiamo mancando il salto di qualità da 20 anni ormai”.

Altro tema caldo quello della sanità. “Ambrosoli non vuole cedere a clientelismi e favori o, peggio, corruzione soprattutto di una parte della sanità privata. Ambrosoli vuole medici bravi e preparati e onesti, stop. Inoltre intende togliere dove c’è troppo e dare a territori che hanno poco. Decentrare le risorse laddove sono in abbondanza: per questo siamo fiduciosi sul fatto che l’Oglio-Po, con lui, possa tornare a essere il fulcro della nostra sanità territoriale”.

Un breve cenno sul perché del voto. “E’ inutile sostenere politici paracadutati da altre zone, che non conoscono le nostre esigenze. Dobbiamo votare chi ci conosce e chi noi conosciamo: perché se anche noi, una volta eletti, dovessimo sbagliare, potremmo essere presi per la giacca ed essere rimproverati. Ci conoscete, siamo qui, non scappiamo. E, anche se è brutto dirlo, dovessimo fallire avremmo fatto né più né meno quello che altri hanno già fatto. Ma sono convinta che l’impegno non verrà meno”.

La dimostrazione dell’importanza del casalasco, solitamente considerata la periferia della periferia, passa secondo Bandini dalla “costituzione di un comitato elettorale provinciale che ha sede proprio a Casalmaggiore, anzichè a Cremona. E’ una grande novità ed è solo un primo passo. Ripeto, provare un’alternativa a 20 anni di malgoverno non costa nulla. Provarci con persone che conosciamo, costa ancora meno. Non abbiamo la bacchetta magica, non possiamo cambiare da un giorno all’altro un apparato burocratico infettato. Ma possiamo fare un primo passo, faticoso ma necessario, per raddrizzare la Lombardia. Se invece diciamo che tanto è tutto uguale, beh, allora smettiamo di lamentarci. Abbiamo una chance per cambiare indirizzo: cogliamola”.

Infine, dopo aver toccato gli altri punti del programma, in particolare sviluppo e prevenzione dell’illegalità, Paola Bandini, su imbeccata di una domanda del pubblico, ha lanciato l’invito. “Stasera non vedo molti giovani, ma è anche ai giovani che vogliamo parlare. Nei prossimi incontri portate i vostri figli da casa, voglio parlare anche a loro. Su Facebook e Twitter, certo, ma anche di persona”.

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